Economia a Noto

Il settore turistico si è recentemente sviluppato: in seguito all’ingresso tra il Patrimonio mondiale dell’umanità dell’UNESCO, si sono aperte strutture ricettive e si sono avviati lavori di riqualificazione nella città. Il turismo può contare anche sulla vicinanza al mare e sui prodotti tipici, sulla grande tradizione gastronomica. Il più importante fra i prodotti tipici è senza dubbio il vino. Tracce di viticoltura risalgono all’epoca neolitica (circa XV – XIII sec. A.C.), ma ben più recentemente Noto era nel XIX secolo la principale zona di produzione di tutta la Sicilia e nel suo territorio fu istituita la Regia cantina sperimentale. Dopo un periodo di crisi, negli ultimi anni diverse imprese, anche non siciliane, hanno cominciato a investire, a piantare nuovi vigneti e a vinificare in loco. L’uva di maggiore importanza è senza dubbio il Nero d’Avola, che prende il nome dall’omonima confinante cittadina, ma è in agro di Noto appunto che si fanno i migliori vini, provenienti soprattutto dalle contrade di Buonivini, Bufalefi, Archi e Maccari.

Sull’agro di Noto insistono ben due DOC per il vino (Eloro e Val di Noto) e una DOP per l’olio (Monte Iblei).

Il comune, che fa parte dell’associazione “Città del vino”, ha deliberato di istituire una Enoteca pubblica, situata nella cosiddetta “Loggia del mercato”, nella parte retrostante di Palazzo Nicolaci, che dovrà servire appunto per la promozione del vino.

Altro prodotto di grande qualità è la mandorla, detta “pizzuta” che si coltiva nel territorio.

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